Il liceo Maurolico nel tempo
Nel centrale Corso Cavour, a pochi passi dal Duomo, sorge a Messina il Liceo Classico “Francesco Maurolico”, che deriva il suo nome da quello del grande scienziato e umanista del ‘500, del quale nel 1994 si è celebrato il quinto centenario della nascita con una serie di manifestazioni culturali di alto livello svoltesi nella splendida Aula Magna dell’Istituto.
La fondazione di questo, allora “Regio”, Liceo risale all’anno scolastico 1861-62 e da quel momento l’impegno culturale di docenti e allievi ha costituito una caratteristica costante della sua vita, attraversando tutte le alterne vicende della città.
Dal dopoguerra in poi il Liceo, rinomato tra le scuole cittadine per la severa linearità architettonica non meno che per la serietà dei suoi studi, è stato costantemente rinnovato e arricchito nell’arredamento e nel materiale didattico, sicché gli ambienti sono stati resi sempre più accoglienti e funzionali.
Una sistemazione particolarmente elegante è stata data all’Aula Magna,degna sala di rappresentanza di un Liceo di nobili tradizioni. In essa, oltre alle assemblee dei docenti e allo svolgimento dei momenti più significativi della vita della comunità scolastica, spesso hanno luogo conferenze e convegni organizzati da prestigiosi organismi culturali della città.: Fra essi merita un rilievo particolare l’Associazione Italiana di Cultura Classica, che dal 1988 organizza annualmente quel “Certamen Peloritanum” divenuto ormai tradizionale nella nostra provincia ed estesosi recentemente in campo nazionale, nel quale gli allievi del “Maurolico” si sono costantemente distinti con vittorie e ottime attestazioni.
Ma non solo: gli allievi del Liceo hanno dimostrato la validità della loro preparazione umanistica anche in campo nazionale, primeggiando nei prestigiosi “Certamen Horatianum” e “Certamen Ciceronianum”, distinguendosi in concorsi di narrativa o poesia, riuscendo, dopo il diploma, a superare dure selezioni nazionali per entrare in scuole universitarie di grande rilievo come la Normale di Pisa o la Bocconi di Milano. Molti hanno assunto posti di responsabilità nella vita pubblica.
Ricordiamo soltanto, a questo proposito, tra i tanti, Aldo Bozzi, che fu Presidente del Consiglio di Stato, Francesco Saja, già Presidente della Corte Costituzionale, Vincenzo Michele Trimarchi, che ne fu componente, Gaetano Silvestri, già Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, ex Rettore del’Università degli Studi di Messina e attualmente Presidente della Corte Costituzionale.
In realtà, il Maurolico, come pochi Istituti di istruzione secondaria superiore della nostra città, ha contato su un gran numero di insigni maestri, molti dei quali occuparono anche cattedre universitarie e furono celebri nel campo della cultura. Tra i più noti, ricordiamo il poeta, traduttore, critico e narratore Giovanni Antonio Di Giacomo (Vann’Antò); lo scienziato di fama nazionale e internazionale Giuseppe Seguenza; Emanuele Ciaceri, eminente storico dell’antichità greca e romana; Manara Valgimigli, dotto filologo, fine e sensibile esegeta, arguto e cordiale narratore; Concetto Marchesi, illustre filologo, scrittore limpido, profondo e umano; Stefano Bottari, apprezzato critico d’arte; Ferruccio Calonghi, famoso latinista; Vincenzo Ussani, fine filologo, oltre che latinista; Giuseppe Morabito, poeta in latino, plurivincitore di concorsi nazionali e internazionali in questa lingua; Ferdinando Celesti, latinista e grecista, vincitore di concorsi nazionali di poesia in latino.
…Il Maurolico oggi
Oggi il Liceo Maurolico è divenuto istituto d’Istruzione Superiore “Francesco Maurolico” a seguito dell’accorpamento del liceo scientifico “Galileo Galilei”, fulcro della formazione culturale del comprensorio di Spadafora.
La fusione delle due scuole si inserisce nel piano di ristrutturazione scolastica previsto dalla normativa ma, lungi dall’essere un’unione basata solo sul risparmio economico e sull’aspetto amministrativo, vuole proporsi come un arricchimento dell’offerta formativa e didattica per un più ampio territorio ed offrire una proposta formativa che unisca sapere umanistico e sapere scientifico, aspetto questo imprescindibile per una scuola che vuole con consapevolezza correre la sfida del futuro e della società globale.
L’esperienza maturata nelle due scuole diventa un positivo arricchimento per entrambe perchè, favorendo la relazione fra le diverse realtà e integrando l’ambito scientifico con quello classico, si può puntare verso una formazione completa e flessibile della persona, fondamentale nella nostra società e basilare per affrontare tutti i percorsi universitari verso cui si volgono gli studenti che frequentano i due licei.
I percorsi didattici dei due licei si pongono l’obiettivo di fornire agli studenti gli strumenti culturali e metodologici per la crescita armonica della persona e per una comprensione approfondita della società contemporanea in modo che possano porsi con atteggiamento razionale, critico, creativo e progettuale di fronte alle situazioni, ai problemi, mostrando padronanza di conoscenze e competenze e sviluppando capacità coerenti con le attitudini e le scelte personali.
Giuseppe Seguenza (Messina, 1833 – 1889)
Reggente di Storia Naturale al Liceo dal 1861 al 1863, e dal 1867 al 1870, quando assunse la titolarità, nel 1872 divenne libero docente presso l’Università di Messina. Fu il primo ad occupare, nel 1876, la cattedra universitaria di Mineralogia e Geologia.
Meritò numerose onorificenze per le sue appassionate ricerche, organizzate in quasi un centinaio di pubblicazioni, sulla costituzione geologica dei terreni terziari, sul cretaceo medio dell’ Italia meridionale, sulla paleontologia malacologica, etc…; fu consigliere comunale dal 1862, Vice Presidente del Consiglio Provinciale di Sanità, Presidente dell’Accademia Peloritana, fondatore del Gabinetto Geologico Provinciale.
A Giuseppe Seguenza è intitolato oggi uno dei due Licei Scientifici della città.
Giuseppe Morabito ( Messina, 1900 – Messina, 1997)
Docente di Latino e Greco dal 1933 al 1971, è stato esempio costante di coerenza nelle idee, passione nello studio, nella ricerca e nel lavoro, nobiltà nella vita.
La sua ricca produzione latina in versi ed in prosa, rinomata per originalità di ispirazione e sicura tecnica espressiva, ha avuto lusinghieri riconoscimenti nei più prestigiosi ‘Certamina’ internazionali, come l’Hoeufft di Amsterdam, il Capitolinum, e il Vaticanum di Roma.
Morabito non era un arido filologo, non condivideva l’impostazione puramente grammaticale dello studio delle lingue, fermamente convinto della prioritaria necessità della traduzione come attivo contatto con il pensiero classico e, come i più aperti latinisti e grecisti del periodo in cui visse, sentì e fece prorio il soffio innovativo che investì la cultura nei primi decenni del secolo ventesimo.
A Giuseppe Morabito, il giorno 27 Gennaio 2000, è stata intitolata l’Aula Magna del Liceo Ginnasio ‘Francesco Maurolico’. Nella stessa occasione è stata apposta una lapide commemorativa nell’ingresso principale, affiancata alla lapide, posta nel 1961, contenente un testo dello stesso Prof. Morabito.
Concetto Marchesi (Catania 1878 – Roma 1957)
Docente di Latino e Greco dell’ istituto dal 1904 al 1906 dopo un periodo presso il Ginnasio inferiore di Verona, si trasferì, nel 1907, a Pisa, al Liceo “Galileo Galilei”, dove rimase fino al 1914
Poco dopo tornò a Messina in qualità di Professore di Letteratura Latina nell’ Università, nel 1923 iniziò il periodo di docenza presso l’ Università di Padova. Qui fu Rettore dal 1943 al 1945
Aderì, nel 1895, al Partito Socialista e, dal 1921, al Partito Comunista, sostenendone le ideologie con fermezza e passione.Partecipò all’Assemblea Costituente ed ai lavori del Parlamento fino al temine della sua vita.
Illustre filologo, scrittore classicamente limpido e schietto, spesso amaramente caustico, sempre profondo e cordiale, tra i suoi scritti su Marziale, Seneca, Petronio, Giovenale, Fedro, Tacito, primeggia, sempre viva, la “Storia della letteratura latina” del 1927.
La produzione letteraria dell’ultimo periodo della sua vita ha carattere narrativo, spesso autobiografico.
Francesco Maurolico
‘Viva Missina e l’Acula Riali, finì la notti, mi sorgi lu suli…’
Così cantava, trionfante, il popolo messinese accogliendo, il giorno 1 Novembre 1571, la flotta cristiana che tornava vincitrice da Lepanto. Il Comandante supremo, Don Giovanni d’Austria, figlio di Carlo V, appena sbarcato, salutò con grande rispetto un uomo dell’età di 75 anni fermo sul molo, conosciuto e riverito per la sua straordinaria cultura e per i suoi studi che abbracciano ampi settori dello scibile umano.Poco dopo tornò a Messina in qualità di Professore di Letteratura Latina nell’ Università, nel 1923 iniziò il periodo di docenza presso l’ Università di Padova. Qui fu Rettore dal 1943 al 1945.
Francesco Maurolico, con i suoi calcoli ed i suoi suggerimenti sulle rotte e sulle condizioni del mare e del vento aveva dato un contributo determinante alla vittoriosa impresa della Sacra Lega.
Nato a Messina il 16 Settembre 1494, da genitori di origine greca, curò la sua formazione con il padre e con i precettori Giacomo Genovesi e Francesco Faraone, mostrando ben presto vivace curiosità verso la matematica e l’astronomia.
Ordinato sacerdote nel 1521 iniziò, nel 1528, con il patronato del Conte Giovanni Marullo di Condojanni, stratigò della città, l’insegnamento pubblico. Nel 1540, l’incontro e l’instaurarsi di una solida amicizia con il nuovo stratigò Giovanni Ventimiglia segnò l’inizio di una serie di viaggi che gli permisero di conoscere e e frequentare ambienti fortemente stimolanti per i suoi studi ed i suoi scritti. Nel 1548, a Roma, il Cardinale Ranuccio Farnese lo invitò a stabilirsi in quella città offrendogli in dono 500 scudi, ottenendo però un cortese ma deciso rifiuto. L’amicizia con il Cardinale Marcello Cervini, raffinato mecenate, favorì il confronto epistolare con Francesco Commandino da Urbino “…associato al Maurolico nel ruolo importante di restauratore del patrimonio scientifico greco…”, come scrive Rosario Moscheo, biografo di Maurolico.
Fu nominato, nel 1550, priore dell’abbazia di S. Maria del Parto, presso Castelbuono, e gli fu riconosciuto dal Senato di Messina, nel 1553, un contributo vitalizio per permettrgli di riordinare e stampare alcuni studi di carattere matematico e storico. Morì il 21 Luglio 1575 a causa di una pestilenza, dopo aver trascorso gli ultimi anni come lettore di matematiche presso lo ‘Studium Messanae’, collegio dei Gesuiti.
Sulla sua tomba, nella chiesa di S. Giovanni di Malta in Messina si legge, in lingua latina: “…e da ogni parte e da luoghi lontanissimi qui venivano, spinti dal desiderio di conoscerlo ed ascoltarlo. Messina generò anche te, o Maurolico, perchè la Sicilia non si gloriasse soltanto dell’antico saggio siracusano.”.
(Adattamento dal testo di Antonino Principato pubblicato su ‘LA SICILIA’ del 2 Agosto 1998).